LA SCUOLA PER TUTTI

La Comunità di Sant’Egidio e l’Associazione Lo Stretto Digitale lanciano una campagna di raccolta fondi per l'acquisto di tablet, perché i bambini che hanno avuto maggiori difficoltà in questo tempo non siano lasciati da soli.

Dall’inizio di marzo, in tutta l’Italia le scuole hanno sospeso le attività in presenza a causa della pandemia da COVID-19. Gli istituti scolastici, pertanto, si sono trovati, improvvisamente e senza preparazione, a fronteggiare questa emergenza.

In risposta alla chiusura è stata avviata ovunque la didattica a distanza (DaD), usando le piattaforme che la rete mette a disposizione. Non è stato facile né per gli insegnanti né per gli alunni, che si sono dovuti confrontare con una tecnologia mai adoperata in passato per la maggior parte di loro. Gli insegnanti hanno cercato in tutti i modi di venire incontro alle difficoltà degli alunni, anche con chiamate telefoniche o WhatsApp, ma si è subito visto come questa modalità didattica abbia aumentato il divario tra chi è ricco e chi è povero, tra chi possiede (in famiglia) tecnologie e competenze, e chi no.

Il risultato di tutto questo è che in molte scuole, anche del centro, ma soprattutto delle periferie delle nostre città, tanti bambini e adolescenti hanno smesso di seguire le lezioni o ne hanno seguite meno rispetto agli altri compagni. Secondo i dati Istat, in Italia il 12,3 per cento dei ragazzi tra 6 e 17 anni (850 mila in termini assoluti) non ha un computer o un tablet a casa. La metà di chi non ne ha uno si trova nel Mezzogiorno, dove il problema riguarda quasi il 20 per cento dei ragazzi. Il 57 per cento di chi ne possiede uno, inoltre, lo deve condividere con altri.

Secondo un’indagine compiuta a Roma dalla Comunità di Sant’Egidio durante il lockdown, su 800 bambini dai 6 ai 10 anni di scuola primaria di 44 scuole di periferia e centro città, nei mesi di marzo e aprile risulta che il 61% dei bambini non ha usufruito della DaD. Sempre secondo questa indagine, l’11% ha fatto lezione 1 volta a settimana, 49% ha fatto lezione 2 volte a settimana, il 28% ha fatto lezione 3 volte a settimana, il 9% ha fatto lezione 4 volte a settimana, il 2% ha fatto lezione 5 volte a settimana.

Anche a Messina, Catania e Palermo si sono rilevate le stesse difficoltà, amplificate nei quartieri più disagiati, dove da subito si è sentita anche e soprattutto la crisi economica: condizioni abitative complicate; lavoro, già precario, scomparso da un giorno all’altro. In questo periodo, la Comunità di Sant’Egidio ha continuato a seguire i bambini che frequentano la Scuola della Pace, rilevando come per molti di loro è stato impossibile seguire le lezioni della DaD.

Non possiamo accettare che, tra le conseguenze causate dal coronavirus, ci sia anche la povertà educativa di tanti bambini delle nostre città, perché che non hanno avuto i mezzi per poter acquisire gli strumenti utili in questa situazione.


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La Comunità di Sant'Egidio è un movimento internazionale di laici presente in più di 70 paesi nel mondo.

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